Scoprire i borghi di San Mauro e San Nazario

Storia

Cosa vedere

Miracolo Eucaristico. Dall’anno 1970, con decreto del Vescovo di Vallo della Lucania, a seguito del furto sacrilego verificatosi l’anno prima (il 25 luglio del 1969), la Chiesa è stata proclamata Santuario Eucaristico, in quanto conserva da allora miracolosamente intatte le sante particole gettate per terra dai ladri in fuga.

Per quanto riguarda la frazione San Nazario va rivelato che il primo nucleo abitato sorse presumibilmente intorno all’antichissima Abazia Basiliana, le cui origini risalgono al VII-IX secolo, allorchè numerosi eremiti greci, a causa dell’invasione degli Avari nella penisola balcanica e degli editti iconoclasti degli imperatori bizantini, furono costretti a rifugiarsi nelle terre dell’Italia Meridionale, disseminati di piccoli ascetèri il Cilento, zona di confine tra la Calabria bizantina e il Ducato longobardo di Salerno. Il cenobio, già molto conosciuto per la produzione della cartapecora per le pergamene, ebbe un momento dio particolare notorietà allorchè vi sostò San Nilo, in figa dalla Calabria, il quale vi indossò l’abito monacale dando inizio alla Sua splendida vicenda di asceta. Attualmente, laddove una volta c’era il cenobio, sorge la Chiesa parrocchiale consacrata a San Nazario Martire.

 

San Mauro – Area Archeologica.  

Lungo “il percorso dei Monaci” che segue il corso del fiume Brulara, esiste un sito di grandissimo interese storico. L’area è costituita da una serie di recinzioni e terrazzamenti con grossi blocchi di pietra. Le dimensioni dei muri ed il loro posizionamento secondo l’interpretazione del Professore Amedeo La Greca, fa supporre che essi avessereo una prerogativa di difesa di un villaggio risalente all’età del rame e inizi età del ferro.

Gli scavi di questa importate zona archeologica sono iniziati nella primavera del 2017  a cura del Prof. Elio De Magistris, Università di Salerno. e proseguiranno durante  l’estate in corso.

 

Escursioni e Natura

San Nazario. San Mauro

Lungo il Fiume sono diversi i frantoi e mulini che ancora oggi si possono incontrare; usavano l’energia dell’azcqua spesso incanalata e regomentata sapientemente.

I Monaci basiliani avevano scelto di fondare il Monastero nel luogo più protetto, vicino al corso del fiume che sfruttavano per la vita e l’igiene della comunità, per irrigare i campi, ma anche per la concia delle pelli. Le pelli conciate servivano anche per la produzione della cartapecora utilizzata dai monaci per la scrittura dei testi, San Nilo era il padre della scrittura Nilana i cui bei caratteri sono ancora conservati nell’abbazia di Grottaferrata.

Sentiero del Monaco. Il percorso naturalistico che costeggia il fiume Brulara taglia la strada nazionale, sale fra i castagneti e conduce alla parte più alta della montagna fino ad una località denominata Castelluccio.

Una volta raggiunta la località Castelluccio c’è la possibilità di percorrere i sentieri da sempre usati dagli abitanti del paese per gli scambi commerciali con i paesei vicini:  Mandia, Catona, Rodio, Pisciotta.

Enogastronomia

Prodotti e piatti tipici.

La favorevole posizione geografica permette la coltivazione di uliveti, castagneti e la presenza di innumerevoli prodotti del sottobosco: fragole, more, mirtilli, gelsi, corbezzoli.

Sicuramente sono da segnalare i piatti a base di castagne come  le “pastorelle” un dolce tipico natalizio e i piatti poveri della Tradizione preparati con verdure e legumi : la “minestra strinta” (patate scaldate e verdure spontanee) – zuppa di fagioli e castagne – Melanzane “mbuttunate” (melanzane ripiene con uova e formaggio e fritte) solo alcuni esempi.

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